Il borgo di Baragiano: sito di transizione e mai di sosta

Francesco Centorrino

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Il borgo di Baragiano è un piccolo comune della provincia di Potenza facente parte della comunità montanara Marmo Platano. La sua particolarità consiste nell’essere un paese diviso fisicamente a metà. La parte alta collinare sede del centro storico e degli uffici amministrativi mentre la valle ospita Baragiano Scalo, area rilevante per il commercio.

Nel significato del nome, il comune lucano cela un destino per tutto ciò che è provvisorio e mutabile. Sin dalle sue origini, infatti, il piccolo borgo di Baragiano è stato sito di transizione e mai di sosta. Questa sorte non ha compreso solo gruppi di pecore e pastori in transumanza, ma anche gli uomini che l’hanno dominata.

borgo di baragiano
Il piccolo borgo di Baragiano

Alla scoperta del borgo di Baragiano

Nel nome del borgo di Baragiano deriva dall’antico termine latino medioevale barragium e significa stazione di mezzo. Il paese subisce, sin dall’inizio, il via vai di signori, proprietari terrieri e sovrani.

Le testimonianze raccontano che già nel 1124, Baragiano è passata dal principe longobardo Landolfo al feudatario di Santa Sofia. Nella seconda metà del duecento, signore del borgo di Baragiano è Herveo de Chavrense. A seguire le famiglie dei Sangro, dei Rendone, degli Alagno. Poi esponenti dei Frisco, dei Rengone, degli Arcella, dei Caracciolo, dei marchesi Bella e dei Ruffo di Bagnara.

Ciò che tutti i signori, proprietari terrieri e sovrani hanno in comune è l’aver vissuto nella stessa residenza barigianese. Questa è un castello che sorgeva nella parte alta della città, sede del centro vitale degli incontri umani, il mercato e le assemblee. Da qui si può godere di un panorama spettacolare fatto di castagneti, faggete e corsi d’acqua.

Le bellezze del borgo di Baragiano

Del citato castello oggi non resta che un cumulo di rovine ma il borgo di Baragiano ha tanto da mostrare ai suoi visitatori. Sicuramente degna d’attenzione è la Chiesa dell’Annunziata. É stata costruita nel XV secolo e custodisce un altare maggiore e uno policromo, una scultura di cartapesta che rappresenta l’annunciazione e un trittico barocco.

Molto interessante è anche la Cappella di San Rocco, edificata nel XVI secolo. É dedicata al santo protettore del paese che viene festeggiato il 16 agosto. Tra gli edifici religiosi segnaliamo anche:

  • la Chiesa della Concezione;
  • la Chiesa Beata Vergine del Carmine. La facciata lineare è decorata da un rosone composto da una vetrata multicolore a forma di colomba, simbolo dello Spirito Santo;
  • la Chiesa di Madre dell’Assunta, dallo stile rinascimentale.

Tra le attrazioni del posto, interessante è l’Archeoparco del Basileus, sito archeologico noto per la tomba del Basileus, un re dei Peuketiantes.

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Panoramica di Baragiano

La seconda metà del borgo: Baragiano Scalo

La zona industriale del borgo di Baragiano è nata in seguito al terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980. Sebbene non abbia mai funzionato a pieno regime, è importante per il suo impatto ambientale. Per la sua costruzione, infatti, l’intero letto del fiume Marmo è stato deviato.

Altra nota di merito di questa zona – poco industriale e molto altro – è per la produzione della birra, la Birra Morena che nel sapore ricorda tutta la natura selvaggia, i campi di grano e le sorgenti che sgorgano da piccole feritoie tra i monti del panorama barigianese.

Basilicata, nota come Lucania

Sappiamo che prima di essere chiamata Basilicata, anticamente la regione era nota come Lucania. Due sono i tratti distintivi di questa terra: la vegetazione lussureggiante e la luce. La parola lucania, infatti, deriva dal latino e si attribuiscono due ipotetiche etimologie:

  • la prima farebbe derivare il vocabolo da lucus, ovvero bosco sacro.
  • la seconda da lux, terra della luce che, come vuole la leggenda, un popolo raggiunse seguendo la luce del sole.

La Lucania è da scoprire in tutta la sua ricchezza di biodiversità a panorami mozzafiato, aspri e baciati dal grano e dal sole. Ma anche per la sua storia, la sua cultura, e soprattutto per i suoi abitanti. C’è, poi, Baragiano (Varagiàne in dialetto lucano) che di boschi ne ha tanti, di sacro ha molto e di luce ne prende tanta.

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