Feste e tradizioni di Brienza, comune lucano davvero peculiare

Francesco Centorrino

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Le feste e tradizioni di Brienza rientrano sicuramente tra gli eventi folkloristici più affascinanti della Basilicata. Considera che in questo piccolo borgo della provincia di Potenza, la cultura popolare è ancora fortemente intrisa di riti e usanze di derivazione pagana. Presso la comunità burgentina, infatti, ancora molto sentito è il culto della terra. Durante le celebrazioni della festa di San Giuseppe, ad esempio, nei rioni della città vengono accesi dei falò (fucanoi) e intorno al fuoco si fa degustazione di prodotti tipici della gastronomia locale accompagnati da musica e balli tradizionali.

L’elemento naturale è anche protagonista di un’altra festività marzolina particolarmente sentita, quella della SS. Annunziata. Le ricorrenze religiose, quindi, diventano nella cultura di Brienza il momento in cui festeggiare anche l’arrivo della primavera, portatrice di nuova vita dopo l’inverno.

In quest’articolo vogliamo approfondire il tema delle feste e tradizioni di Brienza più particolari così da mostrare a voi lettori come, seppur con soli 3000 abitanti, il comune della Basilicata sia ricco di storia e cultura di cui vogliamo assolutamente rendervi partecipe.

Un castello e diverse leggende

Costruito tra il 1000 e il 1100, il castello è una fortificazione militare molto importante nella zona. Inizialmente lo stile era medievale, tuttavia il maniero è stato distrutto da un terremoto e ricostruito dopo il 1456 in stile rinascimentale. La leggenda raccontata dagli abitanti di Brienza si svolge nel 1300, quando la roccaforte era ancora allo status originale. In quegli anni l’edificio era abitato da una bellissima donna di nome Bianca, dama burgentina amante dello sfarzo e di preziosi monili che costituivano il suo ricchissimo tesoro.

Durante un viaggio verso Amantea, città in provincia di Cosenza, Bianca e il suo seguito viene fatto prigioniero dai pirati per essere venduti come schiavi. Invece di perire o essere schiavizzata, la dama viene liberata da un pascià invaghito di lei. Da quel momento, della donna e del suo tesoro pieno di gioielli non si hanno più notizie. Certamente per il suo fascino, il racconto potrebbe facilmente ispirare qualche regista di Hollywood!

La seconda storia, invece, sembra quasi tratta da un dramma shakespeariano. In questo racconto c’è un duello, tradimenti, amori segreti e tanto altro. Eppure, a differenza dalle opere dell’autore inglese, c’è un lieto fine. Senza raccontare la storia nel dettaglio vi diciamo che tutto ciò è tratto infatti da un’opera teatrale su libretto di Domenico Bolognese. I fatti storici in effetti mancano, tuttavia il fascino rimane invariato. Quella di cui non parleremo apertamente, perché è una storia molto lunga e la lasceremo scoprire a voi, è la vicenda di Rodolfo e le sue troppe malefatte.

Le feste e le tradizioni di Brienza nascono in primis dal castello Caracciolo
Le feste e le tradizioni di Brienza nascono in primis dal castello Caracciolo

Feste e tradizioni di Brienza: la celebrazione del Santissimo Crocifisso

Tra tutte le feste e tradizioni di Brienza, quella più partcolare è certamente la ricorrenza del Santissimo Crocifisso. Come tutte le cittadine di provincia del sud, anche questo comune vive tantissimo del folklore religioso legato alle festività liturgiche. Tieni a mente che molte sono le città italiane che vivono questa usanza, tuttavia consigliamo di visitare proprio i piccoli comuni del Bel Paese come Brienza per riscoprire la bellezza di queste località a volte dimenticate.

Detto ciò, cosa rende questo rito così peculiare? Diversi elementi da prendere in considerazione. Il primo è certamente il doppio appuntamento. Difatti questa celebrazione si divide in due momenti a distanza di mesi. In ordine cronologico, il primo rito si svolge a maggio mentre il secondo a settembre. Queste due occasioni caratterizzano l’ascesa e la discesa del Crocifisso, sia spirituale che fisica, poiché la processione ha diverse fasi. Nel primo rito il crocifisso è trasportato su un monte distante tre chilometri dalla chiesa dove è custodito, mentre nel secondo è riportato a Brienza. Questa celebrazione è particolarmente sentita dalla comunità e prenderne parte è sicuramente molto suggestivo.

La festa del santissimo crocifisso
La festa del santissimo crocifisso

Dettagli di una celebrazione davvero imperdibile

Come già anticipiato, il primo rito è quello dell’ascesa. Durante la prima domenica di maggio, la cerimonia inizia con una processione fuori la chiesa di Santa Maria Assunta, uno dei luoghi più sacri di Brienza. Meta ultima è il santuario sul monte, a tre km dalla partenza. Durante la processione, la statua della Madonna accompagna quella di Gesù. Dopo la funzione che si tiene a largo San Nicola allo Spineto, i due simulacri si separano: la Madonna rientra nella chiesa di Santa Maria Assunta mentre Gesù Crocifisso è trasportato in spalla fino al monte.

La terza domenica di settembre, la festività del SS Crocifisso si conclude con una cerimonia più complessa. Dopo la celebrazione liturgica, il simulacro è disteso su un telo color porpora e portato in processione. A differenza del rito iniziale, il corteo è disposto in un modo specifico: prima il clero, poi le confraternite e infine i giovani che portano sulla testa i cinti, delle composizioni fatte con le candele. In coda ci sono i fedeli, sempre vigili e presenti in queste ricorrenze.

L’aspetto davvero interessante di questa tradizione liturgica è quello della cosiddetta affrontata. Mentre la statua del Cristo scende dal monte, una processione parallela porta il simulacro della Madonna dalla chiesa fino all’altra schiera di fedeli. A un certo punto le due processioni s’incontrano a metà del Paese e i due canti s’uniscono.

Vi anticipiamo che tutta la festività non si limita solo a questo rituale. Infatti tante sono le cose da scoprire in merito ma perchè non farlo in prima persona? Per stuzzicare la vostra curiosità in questa sede possiamo anticipare che a un certo punto un bambino vestito da angelo viene sospeso a mezz’aria e sollevato per sette volte. Usanza curiosa vero?

Tradizioni e feste di Brinza tra sacro e profano

Tra le feste e tradizioni di Brienza, ce n’è una molto particolare che segna la notte che precede la Domenica delle Palme. L’usanza è di derivazione pagana e vede come protagonisti i giovani del paese. Se rifiutati durante il corteggiamento, in piena notte lasciano fuori la porta delle fanciulle il fascio di una pianta maleodorante chiamata fav lop. Invece, se le attenzioni vengono apprezzate, il ragazzo innamorato deposita sull’uscio un ramo d’ulivo ben infiocchettato. Sempre secondo la tradizione, questo sarà poi bruciato per trarne auspici favorevoli in vista del matrimonio.

Come avrai notato, a Brienza ma anche in altri piccoli comuni del Bel Paese, queste tipologie di feste e tradizioni rimangono ancora molto sentite. Sicuramente ciò che affascina di questo borgo della provincia di Potenza, in particolare, è proprio questa doppia natura delle sue tradizioni così sacre ma anche così profane. Le leggende che vi abbiamo narrato e le usanze sono per i burgentini la normalità, ma molto spesso è proprio la regola a costituirsi come eccezione e a stupire.

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